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C'erano circa tremila persone in marcia a Genova il 1 gennaio in occasione della Giornata mondiale della pace. Un corteo rumoroso e colorato che ha attraversato le vie del centro della città fino a piazza San Lorenzo: in testa i bambini, guidati dalla Banda musicale di Rivarolo, dietro di loro un popolo chiassoso e convinto di italiani ed immigrati provenienti da tutti i quartieri della città, che portava cartelli con i nomi di tutti i paesi - più di cinquanta - coinvolti in guerre e conflitti armati. Per partecipare all'evento i più anziani hanno seguito la marcia seduti su un piccolo trenino, cantando e urlando il loro no alla guerra.

Andrea Chiappori, il responsabile della Comunità di Sant'Egidio in Liguria ha evocato le parole di papa Francesco: “il frangente storico - ha detto Chiappori - è molto grave perché la guerra sta diventando una categoria riabilitata nella politica internazionale e nella cultura. Quindi questo è il momento in cui ciascuno si deve assumere la sua responsabilità: la pace si costruisce con gesti quotidiani e personali”.

L'evento è iniziato nella basilica dell’Annunziata con il concerto del Coro delle voci bianche dell'Opera Carlo Felice di Genova e con un incontro in cui Sant'Egidio e l'arcivescovo Marco Tasca hanno commentato il Messaggio di papa Francesco per la 57esima giornata mondiale della Pace “Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la tua pace”.

“Per cercare la pace - ha detto il vescovo Tasca - abbiamo bisogno di un cuore disarmato e dobbiamo investire nell'educazione che è un veicolo per la riconciliazione“.

Alla marcia hanno partecipato anche il sindaco reggente di Genova Pietro Piciocchi e diverse altre autorità, tra cui Mohamed Errahmani, Imam della moschea di Bolzaneto.

Al termine, in Cattedrale il vescovo Tasca ha presieduto la S.Messa nella Solennità di Maria SS. Madre di Dio e per la 56a Giornata Mondiale della Pace.




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