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Ieri 30 Novembre si è tenuta la ventesima giornata “Cities for life, cities against death penalty”, un evento che Sant’Egidio porta avanti da vent’anni per affermare il proprio no contro la pena di morte. Quest' anno sono 2402 le città che in tutto il mondo illuminano un monumento simbolo della propria città per unirsi a questo movimento che a gran voce chiede l’abolizione di uno strumento disumano come la pena capitale. Ieri in Piazza de Ferrari - simbolo della nostra città- i Giovani per la Pace si sono riuniti per far sentire la propria voce. La pena di morte è un omicidio legalizzato dallo stato e per questo va abolita, non fa altro che abbassare lo stato e la società a livello di chi uccide. La pena di morte è impregnata di razzismo: sono tante le vittime che non hanno avuto un equo processo perché appartenenti a minoranze etniche, religiose o perché affette da disabilità. Inoltre non c’è nessuna correlazione tra l’applicazione di questo provvedimento disumano e la riduzione dei crimini, essa non è un deterrente. Lo scorso anno sono stati 18 i paesi che hanno eseguito condanne a morte. I Giovani per la Pace che ieri si sono riuniti - da Genova a Balaka, passando per New York e Sidney- puntano a far arrivare questo numero a zero. Memori della promessa fatta a Dominique Green, eseguito nel 2004, di non dimenticarlo e non dimenticare i tanti come lui che soffrono nel braccio della morte, i giovani per la pace continueranno a far sentire la loro voce, a parlare alle istituzioni e ai cittadini, per far comprendere che l’unico modo per avere giustizia è quello di creare un mondo più umano.


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